DIDÒ – la pasta per giocare

Didò è oggi un nome sinonimo stesso del prodotto che rappresenta, così come accade spesso per quei prodotti che hanno portato una vera innovazione. Didò deve la sua notorietà alla sua semplicità, è una pasta per giocare che ha reso più facile e divertente una delle attività più spontanee e amate dai bambini, anche molto piccoli: modellare.

A differenza dei sui predecessori, come ad esempio il Pongo, Didò è una pasta colorata, morbidissima, a base di farina, acqua e sale che essicca lentamente all’aria.

Fu immesso sul mercato nel 1985 ed è sempre stato prodotto in Italia, prima dalla Adica Pongo a Lastra Signa (FI) e poi, dopo l’acquisizione da parte di FILA nel 1994, entrò nello stabilimento toscano della FILA.

Nel 1985 la Adica Pongo era alla ricerca di novità per rinnovare la linea di prodotti (Das e Pongo) con nuovi articoli. Nacque così l’idea di realizzare una pasta per modellare che fosse più adatta ai più piccoli con caratteristiche più adatte alla manipolazione e al gioco rispetto ad una pasta per modellare di tipo artistico.

I chimici si misero all’opera e dopo diversi tentativi riuscirono a creare una pasta che non si incollava alle dita utilizzando amido, acqua, sale, olii vegetali, coloranti vegetali e conservanti alimentari.

La confezione iniziale fu in un secchiello che richiamava alla memoria i secchielli da spiaggia: fu un successo. A seguire furono lanciati kit gioco completi di formine, stampini, trafile e macchine per trafilare, spianare e sagomare la pasta. I più gettonati della fine degli anni ’80 e ’90 erano: la fattoria, Dido city, giardino Didò, gioca Storie Didò, Didò Polo.

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I bambini degli anni ’80 ricorderanno anche il gettonato Didò con Uan l’esploratore; Uan era il personaggio peluche del più famoso programma per bambini dell’epoca: BIM BUM BAM condotto da un giovanissimo Paolo Bonolis.

Il prodotto fu poi commercializzato anche negli originali “salsicciotti”, le confezioni a caramella da scartare e nei barattoli.

Dagli anni ’80 alla generazione Z passando per quella dei millenials, Didò resta sempre attuale: è il gioco liberatorio che aiuta a crescere e sviluppa la psicomotricità. Uno spazio-gioco dove il bambino esprime liberamente la sua creatività.

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Da più di vent’anni FILA riveste il ruolo di partner didattico del MU.BA - il Museo dei Bambini che oggi ha la sua sede permanente a Milano - e da alcuni anni fornisce gratuitamente al Museo enormi vasche di Didò colorato che partono direttamente dallo stabilimento di Rufina una volta al mese e arrivano a Milano per far giocare i bambini in una dimensione “oversize”: non ci sono particolari strumenti o effetti speciali, solo grandi vasche con tanto Didò colorato ma il divertimento, non solo dei bambini ma anche dei genitori, è assicurato. Ogni data è presa d’assalto, è il tutto esaurito, sempre!

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