Tratto Pen

Ho scritto e disegnato sempre tutto con Tratto Pen. Questa nobile penna che ha dettato lo stile della mia grafia... labirinti... ghirigori... pensieri... linee infinite. Da anni il mio strumento perfetto insostituibile. Alessandro Mendini

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Tratto Pen è nata tra il 1974 e il 1975 grazie alla collaborazione tra FILA Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e Design Group Italia.

Design Group Italia era stata fondata nel 1968 da Marco Del Corno come studio multidisciplinare; uno studio che raggruppava vari designer con un progetto che privilegiava un lavoro di team di creativi rispetto a quello classico di singoli progettisti. Alberto Candela, presidente di FILA aveva fatto a Del Corno una richiesta chiara: lui non voleva una nuova penna, voleva un nuovo modo di scrivere.

Il nuovo prodotto partiva da un prodotto già in catalogo FILA, dalla “Micro punta Linea 2 mila”; questa era una penna che sfruttava un brevetto giapponese con una punta prodotta in plastica poliacetilica; una punta quindi sintetica costituita da molti microscopici spicchi, attraverso i quali l’inchiostro scendeva fluido come da un pennino, ma non sgocciolava e non macchiava. Questo permetteva alla penna di essere utilizzata in qualunque posizione e tenendo l’oggetto inclinato, impugnato, in qualsiasi modo.

Fu per questo motivo che le Brigate Rosse fornirono ad Aldo Moro un Tratto Pen per scrivere parte delle lettere della sua tragica prigionia nel 1978. La normale penna a sfera infatti non permetteva a Moro di scrivere sdraiato sul letto all’interno del suo “loculo-prigione”. Il Tratto Pen sì.

La forma del Tratto Pen riprende lo stilo, l’antico oggetto con cui venivano incise le tavolette di terracotta nell’antichità. Il cappuccio fu pensato con 7 piccole alette che aiutano la presa e non permettono il rotolamento dello stesso Tratto Pen. I tre fori posti sulla cupola del cappuccio servono, nel caso un bambino lo ingoi, a permettere di respirare fino a che non si possa estrarre. Una precauzione non dovuta in quanto il Tratto Pen è un oggetto di scrittura e non rientra nella casistica di oggetti per bambini, tuttavia considerata necessaria da FILA.

Il materiale utilizzato all’inizio per la struttura del Tratto fu il metacrilato di colore marrone. Questo materiale fu poi sostituito, nel 1982, con un polipropilene in quanto il primo materiale utilizzato non garantiva una lunga durata perché in breve tempo l’inchiostro all’interno del fusto evaporava.

Il Tratto Pen viene lanciato sul mercato al Chi Bi Cart di Milano nella primavera 1976, e conosce un trionfo che portò alla vendita in 4 giorni di 4 milioni di pezzi. Tratto Pen è uno dei 999 oggetti selezionati sul catalogo Phaidon Design Classic, in esposizione al MoMa di New York, con i pezzi di design che hanno fatto la storia dell’ 800 e del’ 900. Nel 1979 è vincitore del Compasso d’Oro per il design e la funzionalità. Oggi il Tratto Pen è in catalogo in 30 colori diversi.

tratto colore

Tratto PEN è stato l’apripista per FILA di una nuova linea di articoli per scrittura. Il primo nato dopo Tratto PEN è il Tratto Clip, una versione di penna-pennarello con clip e puntalino di metallo ma in questi decenni la linea Tratto si è arricchita di numerosi prodotti di successo per citarne alcuni: l’evidenziatore Tratto Video, Tratto Uno la penna a sfera che non perde mai il cappuccio, Tratto Cancellik– penna a sfera con inchiostro cancellabile e gomme su tappo e cappuccio pensata per i più piccoli alle prime prese con la scrittura come evoluzione naturale del Lapis -.

Un Tratto italiano amato da diversi personaggi famosi: Gianfranco Ferrè usava schizzare i suoi modelli con un Tratto Pen nero mentre ad ogni riunione a Palazzo Grazioli erano presenti i Tratto clip argentati tanto amati da Berlusconi e più di recente apparsi spesso anche nelle mani del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante le sue apparizioni televisive. Alessandro Mendini si divideva invece tra Tratto Pen e Tratto Clip: “Salvo qualche pennarello o qualche matita colorata, uso quasi sempre la penna più geniale del mondo: il tratto clip. In qualche occasione ho usato anche la matita. La gomma non la uso mai.”.

Dopo quasi Cinquant’anni possiamo dire che la richiesta di Alberto Candela fu esaudita anzi di più. Tratto Pen non soltanto cambiò il modo di scrivere ma grazie alla sua forma pulita ed essenziale, inalterata nel tempo, è entrato nel nuovo millennio come se fosse nato oggi.

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